Crocette, sogni and co.: Che fatica....

mercoledì 12 febbraio 2014

Che fatica....

Questo piccolo necessaire da cucito mi aveva affascinata. Pubblicato su un vecchio Rakam che ho preso in prestito in biblioteca (più di un mese fa, sigh), continuava a tormentarmi. Ho deciso quindi di provarci: il ricamo è stato davvero semplice e veloce, la confezione un po' meno. Pian pianino ce l'ho fatta anche se, se dovessi ripetermi, non so se ci riuscirei...

4 commenti:

Ricamamente12 febbraio 2014 alle ore 08:39
Questo tuo piccolo porta-lavoro a me piace molto,credo di averlo visto tra i miei vecchi Rakam vorrei farci un pensierino.
Buona giornata
Annamaria
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roberta12 febbraio 2014 alle ore 09:14
Ne ho fatti a decine, di portalavoro, mai uno uguale all'altro. Sono belli proprio per questo!
E in ogni caso, sei stata bravissima.
Roberta
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da "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury

Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l'albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos'altro che porti poi la nostra impronta. La differenza tra l'uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita